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raspberry pi in pinas

5 passi per trasformare il Raspberry pi in piNas

Un buon esercizio per giocare ed imparare con il nostro Raspberry pi può essere quello di utilizzarlo come disco di rete o piNAS. Anche se al giorno d’oggi può sembrare una cosa inutile, poiché i più moderni modem router sono dotati di tale funzionalità, possiamo imparare tanto sul suo utilizzo non solo da consumer ma anche da utente un po’ più esperto. Scopriamo insieme come trasformare in un NAS il Raspberry.

Convertire il Raspberry pi in pinas

Prima di cominciare la trattare l’argomento dell’articolo ti suggerisco di fare un ripasso veloce su come avviare e i comandi base per il Raspberry. Per chi non conoscesse cosa è un NAS o a cosa serve, il significato dell’acronimo e la sua traduzione ci fornisce un bell’indizio: network attached storage in pratica un hard disk collegato alla rete. L’utilità di tale strumento in questa configurazione è data dal basso consumo di energia, dalla poca rumorosità e soprattutto dal fatto che da la possibilità di avere un disco condiviso tra tutti i propri dispositivi in casa.

Preparazione dell’hd

Per prima cosa dovremmo scegliere la taglia del nostro hard disk:  è consigliabile utilizzare un hard disk molto capiente per questo uso del Raspberry e dovrà essere collegato tramite USB ( per i dischi da 3,5’’  è necessario utilizzare un’alimentazione esterna). 

Formattazzione tramite shell

Una volta acquistato l’hd  confacente alle nostre necessità, passiamo a formattarlo. Nel formato migliore al nostro scopo scegliendo tra due possibili configurazione: NTFS o EXT; La prima configurazione, cioè ntfs, ci permette di utilizzare l’hard disk anche sui nostri PC Windows semplicemente collegandolo ma può rallentare notevolmente le prestazioni del nostro Pi ed inoltre non ci consente l’uso dei permessi sulle cartelle.  Non solo per i motivi elencati precedentemente andremo a formattare, direttamente dal nostro Raspberry Pi l’hard disk in modalità ext4, utilizzando i comandi da terminale come esercizio pratico dellla shell raspbian.

sudo fdisk -l
sudo mkfs.ext4 /dev/sda1 -L etichetta
sudo mkdir /media/nas
sudo chown -R pi:pi /media/nas
sudo chmod 777 /media/nas
sudo mount /dev/sda1 /media/nas
cd /media/nas
ls

Dopo aver collegato il disco usb al Raspberry, assicurandosi che il disco sia alimentato, digitiamo nel terminale il comando per vedere l’elenco dei dischi rigidi disponibili (riga 1). I primi due “dev” della lista, contrassegnati con “mmcblk0p” sono le due partizioni della nostra scheda SD contenente il sistema operativo, mentre il “dev” in fondo alla lista è il nostro hard disk usb che nel nostro caso sarà indicato come sda1, sda2.. o sdb1… o sdc1… ecc… dopo aver individuato il nome del nostro disco usb (sda1 es.), lo formattiamo con il comando di riga 2 potrete sostituire la parola “etichetta” con un nome a vostra scelta. 

A questo punto procediamo con il “montaggio” del disco creando una cartella dal nome “nas” (o con altro nome a vostra scelta) dentro la cartella già esistente “media” su cui andare a montare l’hard disk . In questo modo, grazie al nome “nas” ci ricorderemo che su quella cartella andrà ad agganciarsi il contenuto del nostro disco usb. Per creare la cartella digitiamo il comando di riga 3.

Successivamente andiamo ad assegnare i permessi di scrittura all’utente “pi” per la cartella “nas” con le righe 4-5; potremo ora effettuare il “montaggio” del disco usb attraverso il comando di riga 6. Per verificare che tutte e andato a buon fine andiamo nella cartella “/media/nas” con i comandi di riga 6-7. ll risultato dovrebbe mostrarvi un’unica cartella chiamata “lost+found” che è una cartella di “servizio” usata dal sistema operativo.

Montaggio dell’hd all’avvio

L’ultima operazione da effettuare sarà rendere automatico il montaggio dell’unità USB ad avvio del sistema; per questa operazione andremo ad editare il file fstab,  con l’editor predefinito di Raspbian Nano, diamo quindi il comando: 

sudo nano /etc/fstab

Una volta aperto l’editor andremo ad aggiungere in fondo al file la seguente linea

/dev/sda1       /media/nas      ext4    defaults        0       0

Per spostarvi all’interno del file utilizzate le frecce direzionali e al posto dello spazio tra una stringa e l’altra utilizzate il tasto Tab. Per salvare il file bisognerà usare la combo ctrl+x e digitare Y e dare invio. Potete anche evitare di editare il file fstab e montare manualmente il disco ad ogni avvio. E’ una buona regola collegare ed accendere prima l’hard disk e dopo il Raspberry.

Il sistema di condivisione file e stampanti samba

Per accedere al nostro nas pi da remoto utilizzeremo il programma multipiattaforma samba che ci consente di accedere a file e stampanti da remoto. Per procedere all’installazione di samba andiamo prima ad aggiornare la lista dei repository e poi diamo il comando di installazione:

sudo apt-get update
sudo apt-get install samba samba-common-bin -y

Una volta terminata l’installazione andremo a modificare il file di configurazione di Samba per permettere al programma di leggere il nostro hard disk. Per fare ciò ci sposteremo prima nella cartella di Samba riga 1; dopodiché effettueremo un backup di sicurezza del file di configurazione riga 2; a questo punto possiamo editare tranquillamente lo stesso con il comando di riga 3

cd /etc/samba
sudo cp smb.conf smb.conf.orig
sudo nano smb.conf

All’interno del file di configurazione possiamo attivare disattivare varie opzioni disponibili del programma, decommentandole, e per il nostro scopo basterà solo per la direttiva Security; aggiungeremo in fondo al file un piccolo pezzo di codice che permette a samba di creare una risorsa scrivibile chiamata USB che fa riferimento al percorso del nostro hard disk; dopo aver completato le modifiche ctrx+x per salvare.

# Direttiva commentata, quindi disattivata!    
# security = user        

# Eliminare il cancelletto per attivare la direttiva!    
security = user        

[usb]    
comment = Il mio nuovo NAS   
path = /media/nas   
writeable = yes

L’ultimo passaggio e creare una password per l’utente Pi

sudo smbpasswd -a pi 
sudo service samba restart 

Dovremmo ovviamente digitare due volte la password per questione di sicurezza al termine riavviamo il servizio samba. Ora che sappiamo come trasformare in un nas il raspberry godiamocelo.


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