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Primi passi con il raspberry pi 3 model B+

Il raspberry pi ha visto un notevole aumento di notorietà negli ultimi anni non solo tra programmatori e sviluppatori ma anche tra decine di appassionati del multimediale e del retrogaming. Nella versione provata ( rev.3 model B+) la single board pc più famosa ha aumentato le sue caratteristiche tecniche dotandosi tra l’altro di connettività wi-fi e bluetooth.

RASPBERRY PI 3 MODEL B+:

  • processore 1,2GHz a 64-bit (ARM Cortex-A53 quad-core)
  • 1GB di RAM
  • Bluetooth 4.1
  • porta HDMI
  • Ethernet
  • MicroSD
  • 4 USB ports
  • scheda grafica Broadcom VideoCore IV 3D 
  • 40 pin GPIO
  • interfaccia display
  • interfaccia camera

 Per alimentare il nostro raspberry suggeriamo, indifferentemente dall’uso che ne faremo, di munirvi di un alimentatore usb per cellulari che in output fornisca come minimo 5V 2.1A ancor meglio che l’uscita eroghi 5V 3A.

Primo avvio

raspberry pi 3
Raspberry pi 3

Come primo passaggio dovremo procurarci una micro SD e formattarla con il programma SD Formatter; poi scaricare il S.O. più adatto alle nostre esigenze, noi useremo raspbian nella sua versione light cioè senza interfaccia grafica che è molto più leggera, e lo installeremo con il software win32 disk imager sulla nostra SD (ovviamente la procedura è per macchinine dove gira windows).

A questo punto non ci resta altro da fare che: inserire la nostra SD nel raspberry, alimentare la scheda attraverso la mini usb con l’alimentatore acquistato e collegarla alla nostra rete Lan. Per dialogare con esso utilizzeremo un client ssh, che su windows sarà putty.

Connettersi al raspberry

Per poter comunicare con la nostra board da remoto per prima cosa dovremo sapere l’IP assegnatole dal nostro router; per conoscerlo faremo uso di Angry IP Scanner, che una volta installato e lanciato, ci fornirà una lista dettagliata di tutti i dispositivi connessi alla nostra rete domestica.

Una volta individuato l’IP del nostro Raspberry lo forniremo a putty che dopo aver cliccato sul pulsante “open”, se tutto è andato per il verso giusto, aprirà in una finestra un terminale a riga di comando dove ci verrà richiesto di inserire username e password (di defaul user:pi pass: raspberry).

Configurare IP statico

Una volta loggati sarà utile impostare un indirizzo IP statico cosi da non dover di volta in volta stare a ricercarlo come fatto prima. Per impostare l’IP statico dovremo dare il comando

sudo nano /etc/dhcpcd.conf

Nano non è altro che l’editor di testo di raspbian; muovendoci al suo interno con le frecce direzionali andremo a cambiare i seguenti valori

iface eth0 inet static
address 192.168.1.90
netmask 255.255.255.0
network 192.168.1.1

dove per address imposteremo l’ultima terna con un numero compreso nell’intervallo tra 2-254 (es. da 192.168.1.2 a 192.168.1.254) mentre i restanti due valori, network e netmask, sono di default su quasi tutti i router. Salviamo con Ctrl+x confermare con S oppure Y il nome del file ed ora dal prossimo avvio del nostro raspberry per connetterci tramite terminale dovremo fornire a putty l’indirizzo IP statico da noi scelto.

Ultime configurazioni

Come ultimo passo non ci resta che andare a dare gli ultimi aggiusti al file di configurazione del raspi. Dando il comando

sudo raspi-config

si aprirà una shell dove potremo andare a settare tutte le configurazioni hardware di base del nostro raspberry. Una cosa molto utile sarà quella di espandere la partizione di root andano a selezionare la voce “expand_rootfs“; oppure settare una nuova password (change_pass), impostare i caratteri della tastiera (change_locale), o ancora inserire il fuso orario (change_timezone). Va specificato che il Raspberry non ha un suo orologio interno, quindi impostare la località serve a recuperare l’orario via internet.


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